Oasi Pannarano








Scheda Oasi WWF “Montagna di Sopra” di Pannarano


Dove: in Campania, Provincia di Benevento, Comune di Pannarano.

Anno di creazione: 2000

Estensione: 312 ettari.


Vincoli:
Parco Regionale del Partenio (Zona A e Zona B); Sito di Interesse Comunitario; vincolo paesaggistico e vincolo idrogeologico.

Gestione: WWF Italia, sezione regionale Campania, in convenzione con il Comune di Pannarano. I servizi sono affidati alla Cooperativa Lavoro& Territorio.

Attività: Visite guidate; Attività e laboratori didattici; Campi di lavoro; Campi di studio e ricerche; Ricerca scientifica; Eventi e manifestazioni.

Sentieri e strutture: L'Oasi è dotata di diversi sentieri per il trekking e di percorso natura (a 1170 m. s.l.m.), attrezzato per le scuole con aula didattica all’aperto e parete artificiale per arrampicata. E’ presente, in quota, un rifugio montano con possibilità di pernottamento ed un orto botanico con piante aromatiche officinali ed essenze del sottobosco.

Le visite guidate: Per le scuole e gruppi organizzati: tutti i giorni mediante prenotazione. L’ingresso per i soci è gratuito. Per info e prenotazioni rivolgersi alla Coop. Lavoro & Territorio - cell.339 8305044 (Costantino).
Comune di Pannarano tel. 0824 830688 Sito web www.wwf.it/oasi - rifugioacquadellevene.blogspot.com www.comunepannarano.bn.it/oasi  - http://facebook.com/oasipannarano
E-mail: montagnadisopra@wwf.it 

Descrizione naturalistica











L’ambiente
L'Oasi WWF “Montagna di Sopra” è situata nel Comune di Pannarano (BN), nel cuore del Parco Regionale del Partenio. Alla formazione del territorio, in tutti i suoi elementi, molto ha contribuito l’andamento climatico. Situato a poca distanza dal mare e con un'altitudine compresa tra gli 800 e i 1598 m. dei “Monti d’Avella”, vetta del massiccio, il territorio è sottoposto ad una discreta variabilità climatica. Ad inverni freddi e nevosi si contrappongono estati asciutte e fresche. I monti dell’Oasi “Montagna di Sopra” sono caratterizzati, essenzialmente, da un clima di tipo Appenninico-Continentale. La struttura geologica del massiccio del Partenio fa parte della piattaforma carbonatica dell’Appennino che, formatasi per sedimentazioni successive nell’Era secondaria sul fondo di un golfo della Tetide, è stata poi spaccata, sollevata ed è emersa dal mare in
epoche successive grazie all’azione di forze tettoniche. L'ossatura geologica è di natura prettamente calcarea ma l'attività vulcanica del monte Somma-Vesuvio ha arricchito il territorio di materiali piroclastici rendendo i suoli fertilissimi, ma anche estremamente fragili. L’Oasi ha una complessità vegetale notevole e presenta specie legate sia ad un ambiente mediterraneo che appenninico. I corsi d’acqua sono a carattere prettamente torrentizio. Dalle sorgenti, tra cui la fonte di “Acqua delle Vene”, sgorga ottima acqua oligominerale.

La flora
Il territorio dell’Oasi è coperto da una foresta caducifoglia montana tipica dell'Appennino in cui domina il faggio e al quale si associa, nei siti più freschi ed ombrosi, il tasso e, nei luoghi più umidi e meno elevati,
l'ontano napoletano.In situazioni particolari sono sporadicamente presenti il tiglio selvatico, il carpino orientale, la carpinella, l’acero di Lobelius, l’acero di monte, l’acero napoletano, la roverella e, sparsi un po’ ovunque, il sorbo montano e il salice delle capre. Sui costoni rocciosi più assolati ed esposti a meridione è frequente il leccio, e percorrendo i sentieri dell'Oasi, all'ombra dei faggi, è facile trovare l'agrifoglio. La flora di quota è ricchissima. Delle 1162 entità floristiche censite sul Partenio, i costoni rupestri della “Montagna di Sopra” ospitano vari endemismi come, ad esempio, Saxifraga ampullacea, Saxifraga porophilla, Viola splendida, Viola pseudogracilis, Rhamnus alpina. Nel mese di giugno, intorno ai
1200 m., fiorisce il giglio martagone, simbolo dell’Oasi, e sulle vette più alte la rosa pendulina disegna macchie rosso porpora in mezzo alle rocce. Anche i lembi che ricoprono i canaloni si presentano con una flora ricca di entità interessanti, come Delphinium, Peucedanum, il giglio rosso, il doronico, la lingua cervina e varie specie di orchidee e campanule.

La fauna
Ricca è la presenza di anfibi. Lungo i ruscelli e nei pressi delle sorgenti, è facile scorgere una particolare sottospecie di salamandra pezzata, endemica dell'Appennino meridionale, denominata Salamandra s. gigliolii. Questo ed altri anfibi  rivestono particolare importanza conservazionistica, in quanto in rarefazione in tutta la penisola. Nelle zone aperte e nei siti più assolati la lucertola muraiola fa capolino fra le pietre e più a valle, anche se molto raramente, è possibile scorgere il cervone. Delle circa 70 specie di uccelli nidificanti, nell’Oasi
volteggiano la poiana, lo sparviere, il gheppio, il corvo imperiale, il nibbio bruno e il falco pellegrino. Camminando nella faggeta, oltre al fruscio del vento, è frequente udire il verso del picchio verde e il tambureggiare del picchio rosso maggiore e non è raro imbattersi, anche di giorno, nell’allocco. I pipistrelli sono presenti con circa otto specie e un loro importante sito di ricovero è la “Grotta di Mattiuccio”, un tempo utilizzata dai pastori per riparare le greggi. Tra i mammiferi sono presenti la volpe, il topo selvatico collo giallo, il riccio, la donnola, la faina, la martora, il tasso, ecc. Negli ultimi anni è tornato il lupo, mitico protagonista di leggendarie lotte con i cani da guardia dei pastori, ma da sempre rispettato dai pannaranesi.

Scarica subito il Documento Oasi 2010!